Atalanta, cosa dicono i dati di Manchester? Lovato c’è, ha bisogno di crescere. E Miranchuk? Così non aiuta

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A ll’Old Trafford l’Atalanta di Gasperini ha subito la prima sconfitta stagionale in Champions League. La partita è  stata condizionata (se non proprio decisa) dagli infortuni e dalla differenza di profondità delle due panchine. Quando al termine del primo tempo Demiral ha lasciato il campo (327 di Index, il migliore tra i nerazzurri) per un problema alla coscia, sono saliti a sei i titolari indisponibili (oltre al turco, Pessina, Toloi, Djimsiti, Gosens, Hateboer), decisamente troppo perché la squadra non ne risentisse in una gara di questo livello. Gasperini si era già dovuto inventare una difesa prima dell’inizio della  partita (de Roon arretrato nella linea a tre), e ad inizio secondo tempo si è ritrovato addirittura con il solo Palomino difensore di ruolo tra i suoi “titolarissimi”.

Oltre a questo, altri giocatori hanno avuto bisogno di essere sostituiti (Ilicic e Muriel su tutti). Il gioco dell’Atalanta lo sappiamo bene, è molto dispendioso, ma mercoledì sera è decisamente mancato il contributo della panchina. Ci riferiamo soprattutto alle prestazioni di Lovato e Miranchuk, anche se per ragioni completamente diverse.