S i dice che i guai non arrivino mai da soli, e mai come in questo inizio d’anno questo detto si adatta perfettamente alla squadra allenata da Gasperini. Quelli che avrebbero dovuto essere i due acquisti virtuali di gennaio – Scamacca e Scalvini – sono stati costretti a fermarsi di nuovo, con l’aggravante che il bomber nerazzurro lo ha fatto solo qualche ora prima della chiusura del mercato. A questi “guai” si è aggiunto anche l’infortunio capitato a Kossounou, e, prima del delicato spareggio di Champions contro il Bruges, l’infermeria dell’Atalanta ha registrato il “tutto esaurito”. Spareggio quello contro i belgi che, ricordiamolo, l’Atalanta si trova a giocare per un solo punto di differenza con chi ha occupato al termine del girone eliminatorio l’ottava posizione, ovvero l’Aston Villa, e con la sfortuna - ci riferiamo al calendario di certo non facile e alle gare giocate dai nerazzurri contro Arsenal e Celtic - che ci ha messo lo zampino. Insomma, un po’ come quando l’auto improvvisamente ti si ferma e vorresti chiamare qualcuno che ti possa dare una mano, ma ti accorgi di avere il cellulare scarico, e hai lasciato il caricabatterie a casa. Ovviamente, nello spareggio che non avresti meritato di giocare, ti ritrovi poi di fronte una squadra organizzata che in molti avevano sottovalutato, ed un arbitro che nel primo minuto di recupero si inventa letteralmente un calcio di rigore a tuo sfavore. Insomma, possiamo dire di aver testato quel proverbio. Nella speranza che dopo aver scontato tutte queste situazioni negative, e che da subito la fortuna torni a sorridere ai ragazzi di Gasperini, resta il fatto che martedì 18 ci sarà comunque da rimediare alla sconfitta in terra belga, e dopo quanto si è visto nella gara d’andata non sarà di certo un’impresa facile. Vediamo dunque di mettere un po’ d’ordine ai temi proposti dalla gara d’andata, con lo sguardo rivolto a quello che dovremo attenderci in quella di ritorno, cominciando da una frase buttata lì da Gasperini nel post partita e che riportiamo di seguito, non tanto per ritornare su quello che si poteva fare o non fare in fase di mercato, ma perché è una constatazione della realtà, senza troppi giri di parole, proprio come sa fare Gasp: “… finiamo le partite con i centrocampisti in attacco …”