La lezione di Atalanta-Cagliari: rinunciare a Ederson e de Roon è troppo (e ne risente anche l’attacco). Tutti i dati

scheda. L’approfondimento di Gianluca Besana

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L a partita pareggiata nel pomeriggio di sabato contro il Cagliari ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi nerazzurri. Ancora una volta l’Atalanta in campionato non è riuscita a regalare una vittoria al suo pubblico. Vittoria che manca ormai dal 22 dicembre dello scorso anno, quando l’Atalanta si è imposta per 3-2 sull’Empoli. Così dopo la Juventus, ad imporre il pari ai nerazzurri sono state le più modeste Torino e Cagliari. Pareggi inframezzati dalla sconfitta con il Napoli e dalla vittoria di Verona. L’inarrestabile Atalanta del finale dello scorso anno ha lasciato il passo ad una squadra più modesta per qualità di gioco espresso, non sempre intensa quanto le avversarie incontrate, e che ha visto fermarsi tanti dei suoi protagonisti per una serie di infortuni, alcuni dei quali rimediati peraltro in allenamento. Questa situazione, che ha visto nel giro di qualche settimana sfumare alcuni degli obbiettivi stagionali dei nerazzurri, sta producendo una serie di ragionamenti “speculativi” che forse meritano di essere analizzati un po’ meglio. Lo faremo quindi di seguito, partendo dalla formazione schierata contro il Cagliari e da una considerazione che ci riporta al finale della scorsa stagione.

E’ inutile negare che l’unici proposto da Gasperini nella partita contro i rossoblù ha lasciato un po’ tutti perplessi. Difficile pensare che una formazione già decimata dalle assenze potesse assorbire tutti gli innesti proposti da Gasperini ad inizio gara senza subire gli “effetti collaterali” che ne conseguono.