D opo aver faticato nelle gare giocate tra febbraio e marzo, l’Atalanta ha avuto l’occasione di riagganciare definitivamente il gruppetto di squadre in lotta per la qualificazione alla prossima Champions League. Per farlo, doveva sfruttare il calendario favorevole e dare continuità alle due vittorie consecutive ottenute contro Empoli e Cremonese. L’avversaria di turno però ha dimostrato di essere di tutt’altro spessore rispetto alle due affrontate in precedenza, e l’Atalanta è caduta (per l’ennesima volta in stagione tra le mura del Gewiss) contro un Bologna che le è stato superiore, e ha saputo sfruttare al meglio i cambi a disposizione per girare a suo favore l’andamento della partita. Il tanto agognato “riaggancio”, che era sembrato a portata di mano visto i deludenti pareggi in cui erano incappate le due formazioni milanesi nella giornata di venerdì non si è verificato, e ora la squadra di Gasperini dovrà cominciare a guardarsi le spalle, in quello che sembra un remake della passata stagione, perché le squadre che seguono hanno una marcia diversa. La Juventus ha quasi completamente ricucito il distacco in punti (inflittogli dalla giustizia sportiva) che la distanziava dalla squadra di Gasperini. La Fiorentina, prossima avversaria dei nerazzurri, viaggia ora spedita, e seppur non ha brillato nella gara di sabato contro lo Spezia, ha mangiato un altro punto all’Atalanta. Infine, il Bologna uscito vincitore dal Gewiss, che si trova a cinque punti dalla squadra di Gasperini, ed è sembrato essere una squadra decisamente in crescita, al contrario dell’Atalanta, che è parsa (non solo dalla gara di sabato) un squadra logora in diversa dei suoi elementi.
Dopo questa breve riflessione, torniamo ora ai temi offerti dalla gara contro i felsinei, partendo dal solito occhio dato ai ventidue che sono scesi in campo ad inizio gara. Come capita ormai da qualche giornata, erano diversi i giocatori non disponibili in casa nerazzurra: il lungodegente Hateboer (infortunio al ginocchio), Koopmeiners (infortunio muscolare), Toloi (assente per squalifica), Vorlicky (problemi ad un ginocchio), e Ruggeri (risentimento muscolare al flessore). Gasperini ha optato per il 3-4-1-2, con scelte piuttosto vincolate in ogni zona del campo ad eccezione dell’attacco, dove il tecnico di Grugliasco ha riproposto Pasalic sulla trequarti a supporto della coppia formata nell’occasione da Lookman ed Højlund.