C on la vittoria ottenuta domenica sera contro il Torino, l’Atalanta si è portata al quarto posto della classifica di serie A, forte dei suoi 69 punti. Posizione questa che però non può ancora essere considerata quella definitiva perché ai nerazzurri manca di giocare il recupero contro la Fiorentina, che in caso di vittoria consentirebbe alla squadra di Gasperini di scavalcare in classifica la Juventus, attualmente a quota 71 punti, e di chiudere il campionato in terza posizione. La crescita dei nerazzurri in quest’ultima parte del campionato è stata esponenziale e continua. La squadra di Gasperini non si ferma più, e pare giocare con il pilota automatico inserito, tanto che in molti vivono con rammarico la fine del campionato. Anche nella sfida di domenica sera, giocata con la testa sgombra e con una coppa da festeggiare a bordo campo, la squadra di Gasperini non ha dato tregua a quella di Juric, che ha rischiato più volte di capitolare e di finire con un passivo molto più pesante del 3-0 finale. L’Atalanta ha fatto “passerella” solo nei primi quindici minuti, dove comprensibilmente i giocatori scesi in campo ci hanno messo qualche minuto in più del solito a prendere le giuste distanze dai granata. Gasperini ad inizio gara è parso quasi in imbarazzo a richiamare all’ordine i suoi, ai quali nell’ultimo periodo aveva chiesto moltissimo. Una specie di “rilassamento” tollerato da tutti, pubblico compreso, ma che non è andato oltre il 15° minuto per una semplice ragione: l’Atalanta sa giocare in un solo modo e non può farlo “riposando”. Le marcature a uomo, praticate in ogni zona del campo, che richiedono intensità, coordinazione, e massima responsabilità individuale, non consentono ai nerazzurri di giocare sotto ritmo, e così, ad una partenza leggermente “rilassata”, sono seguiti 80 minuti giocati “da Atalanta”, che hanno mandato in tilt la squadra di Juric, ma che in questo particolare momento della stagione probabilmente manderebbero in tilt gran parte dei club in circolazione.