I l terrore con cui il mondo del calcio ha accolto «l’algoritmo» citato dal presidente della Figc, Gravina, è la triste dimostrazione che la «non conoscenza» (l’ignoranza, nel senso di ignorare) impera. Gravina ha detto: «In caso di stop definitivo, per la classifica ricorreremo a un algoritmo che tuteli i meriti sportivi». Subito si è scatenata una sollevazione di popolo: «Eh no, l’algoritmo no». Domanda: e perché no? L’algoritmo – detto in modo comprensibile – è una serie di istruzioni (nel nostro caso una procedura di calcolo). Arrivi al risultato seguendo delle regole. La classifica è già redatta con un algoritmo: tre punti a vittoria e uno al pareggio. L’algoritmo è: (num. vittorie x 3 pt) + (num. pareggi x 1 pt). Un algoritmo fa le classifiche nel tennis, o nel pugilato.