M artedì mattina, salutando Cagliari dall’oblò mentre l’aereo saliva da Elmas verso nord, il pensiero è andato al prossimo appuntamento. Fra tre settimane, lunedì 4 febbraio, si giocherà di nuovo Cagliari-Atalanta (3 a di ritorno). E non è stato difficile proporre un patto alla Sardegna, dato che quattro giorni prima si giocherà Atalanta-Juve di Coppa Italia. Pur di fare l’impresa, tutti gli atalantini poi perderebbero volentieri la partita di Cagliari.
Ma torniamo a lunedì, per un commento che sarebbe stato meglio non dover fare. Perché la Var è un grande passo avanti verso l’equità e la trasparenza nel calcio: se la tecnologia mi aiuta a sbagliare meno, sto sempre con la tecnologia. Ma ad applicarla sono gli uomini, che possono sbagliare. Succede, l’importante è che l’errore non diventi la norma. Altrimenti poi spuntano i brutti pensieri.
Il riferimento è all’arbitro Daniele Doveri di Roma, 41 anni, da 11 stagioni alla Can, vicino alle 150 gare in A. Doveri a Cagliari era al Var e - purtroppo - ha di nuovo gestito malissimo l’applicazione della tecnologia. Il riferimento è al contatto tra Zapata e Cragno. Al 16’ st il portiere di casa con un’uscita a terra sul colombiano ha toccato per primo il pallone cambiandone la traiettoria, ma poi ha travolto l’atalantino. Era rigore. Perché quando l’episodio coinvolge il portiere non si valuta solo l’anticipo (ha toccato prima il pallone, quindi ha ragione), come si fa tra due giocatori di movimento. No, bisogna tener conto che il portiere nell’uscita non può travolgere tutto e tutti restando impunito.
Quella di Cragno su Zapata è stata un’uscita incauta, esagerata. L’arbitro di campo, Piccinini, ha valutato diversamente l’episodio. Ci sta. Ma a quel punto doveva intervenire l’arbitro al Var (Doveri), per mandare il suo collega a rivedere le immagini. La regola è chiara: se ci sono dubbi, il Var manda l’arbitro di campo a vedere le immagini. Poi l’arbitro di campo decide.
Ebbene - senza sindacare sul rigore sì-rigore no - il dubbio è doloroso: ma perché Doveri quando è al Var non manda l’arbitro a vedere le immagini? Non l’ha fatto per il presunto contatto Chiesa-Toloi a Firenze, non l’ha fatto per il contatto Cragno-Zapata di lunedì a Cagliari. Ma perché far male al calcio, quando sarebbe bastato mandare Piccinini al video per togliersi responsabilità che lui non deve avere e che non si deve prendere?
Soprattutto: perché succede sempre a Doveri e con l’Atalanta? Poi s’è vinto, ma da domenica qui ripartiremo con il giochino: vediamo per quanto tempo il designatore Rizzoli terrà Doveri lontano dal Var. Perché ora ha precedenti che lasciano dubbi.