L’Atalanta si prepara a salutare Luis Muriel, dopo quattro anni e mezzo in cui abbiamo visto tutto e il contrario di tutto da parte di uno dei giocatori con maggior qualità tecnica, colpo di genio e velocità di pensiero che il pubblico bergamasco abbia mai visto. Dedichiamo a lui questa puntata dell’hub statistico, anche se Muriel, ai numeri, piace togliere significato. Come contro il Milan, meno di due mesi fa. Una manciata di minuti in campo, giusto un paio di tocchi. E un colpo di tacco per spedire la palla all’angolino. Nell’ultimo anno e mezzo era stato, ogni tanto, la nota stonata. Quella sera, invece, ha svoltato la stagione dell’Atalanta. Ragionare con i “se” non è nel nostro stile, ma è difficile immaginare questa cavalcata fino al quarto posto senza quella giocata da fuoriclasse puro nei minuti di recupero. Muriel saluta l’Atalanta dopo quattro anni e mezzo di godimento puro per chi ama il calcio. Con la maglia dell’Atalanta ha giocato 184 partite, segnando 68 gol e 28 assist. Una partecipazione alle reti nerazzurre in più di una partita su due. Giocate a cui va dato un peso. Perché, al contrario di quanto possa sembrare, il colombiano è c’è sempre stato nei momenti pesanti.
Ricordate l’esordio? Fine agosto, a Ferrara. Entra con l’Atalanta sotto 2-1 e in meno di mezz’ora segna una doppietta che vale tre punti. E poi la firma contro la Dinamo Zagabria, nella serata della prima vittoria nerazzurra in Champions League. Chiuderà il campionato con 18 gol, 4 doppiette (storica quella al Torino, giocando solo 8 minuti) e la tripletta nel 7-1 all’Udinese. Segnando ogni 82 minuti giocati.
Il bello è che l’anno dopo si supera. Diventa davvero decisivo, come quando porta l’Atalanta agli ottavi di Champions segnando il gol della vittoria di Amsterdam, contro l’Ajax. In campionato è una macchina da guerra. Ne fa 22, segna ogni 65 minuti. Batte ogni record.
Il calo, come vedremo nei numeri, arriverà l’anno successivo. Complici le difficoltà del resto della squadra. Perché lo sappiamo: Muriel, di questa Atalanta, non è mai stato il trascinatore. Eppure è stato decisivo. Ha saputo essere essenziale, anche senza avere una maglia da titolare garantita. E con Gasperini in panchina, che non fa sconti a nessuno, vale ancora di più.
Quel Gasperini che lo ha difeso, proprio due mesi fa, dopo il gol contro il Milan. Prevedendo l’epilogo di questi giorni, con l’addio a fine mercato. Una decisione intelligente, per lui che potrà continuare a divertirsi e divertire con il pallone tra i piedi, per l’Atalanta che potrà dare ancora più spazio ai tanti giovani che dovranno come obiettivo proprio quello di lasciare i bergamaschi a bocca aperta come ha fatto Muriel.
E i record? Ce ne sono un paio assoluti, ma anche tanti piazzamenti in classifiche importanti. Partiamo da quella più semplice: con i suoi 68 gol, Muriel è il terzo miglior marcatore della storia dell’Atalanta, dietro a Cristiano Doni e Duvan Zapata. È sesto per gol in Serie A, ma è soprattutto il nerazzurro ad aver segnato più gol nelle competizioni europee. A pari con il Papu Gomez, è poi ottavo per numero di presenze nelle coppe europee. A Bergamo è anche diventato il calciatore con più gol da subentrato nella storia della Serie A: 26.
Vediamo qualche dato più nello specifico. In questa prima tabella troviamo il Muriel attaccante, dentro l’area di rigore. E notiamo come nelle prime due stagione il rendimento sia stato nettamente più alto: come presenza, come conclusioni verso la porta e come pericolosità. Il lato positivo è nel miglioramento di questa prima metà di annata, questi ultimi mesi con la maglia dell’Atalanta. La dimostrazione di come la voglia di continuare a spingere fino all’ultimo non sia mai mancata, nella testa e nelle gambe del colombiano. E di come sia stato capace di risalire dalle difficoltà che si possono incontrare durante una carriera sportiva, che possono condizionare il rendimento sul campo molto più di quanto spesso noi riusciamo ad accettare.
Quella che non è mai mancata è la classe e lo vediamo in questa seconda tabella, che ci racconta il Muriel fantasista. Il numero di dribbling tentati non è mai calato, come non è mai calata la percentuale di successo. Non può essere un caso. Come non sono mai calati xA e assist. Cosa invece è costantemente cresciuto nel corso del tempo? Il numero di passaggi chiave, quei passaggi che portano direttamente al tiro di un compagno. La capacità di mettere i compagni nelle condizioni di fare gol, migliorata con l’esperienza.
Un giocatore di cui a Bergamo si sentirà la mancanza. Non importa se il rendimento non era più quello di un tempo, non importa se ci sono giocatori pronti a raccogliere il testimone portando gol e felicità ai tifosi dell’Atalanta. Muriel mancherà perché non ha mai smesso di sorridere, è stato capace di far amare i suoi pregi e i suoi difetti, ha regalato emozioni.