D opo due sconfitte consecutive, l’Atalanta ritrova la vittoria e il sorriso. Non senza un po’ di sofferenza di troppo, ma è da considerarsi la normalità quando si entra nell’ultimissima fase della stagione, quella in cui tutte le squadre - indipendentemente dall’obiettivo - danno il tutto per tutto. Ci ha provato anche l’Hellas Verona, ma la squadra di Gasperini, senza mai farsi prendere dalla fretta, ha messo le cose a posto con un po’ di fortuna e grazie a un tasso tecnico nettamente superiore. Anche perché ha ritrovato il suo miglior giocatore di questa stagione: Ademola Olajade Lookman da Wandsworth, Londra. Nella partita di sabato ha confezionato l’assist numero 5 della sua stagione, quello per il gol di Højlund. Per il gol - ora è a quota 13 - c’è ancora tempo, magari proprio sabato a San Siro, contro l’Inter. L’ex attaccante di Leicester e Lipsia è sembrato aver ancora le gambe pesanti, normale dopo cinquanta giorni lontano dal campo: sappiamo quanto sia difficile, oggi, ritrovare il ritmo partita dopo uno stop così lungo. Ma qualcosa si è visto: la rapidità con il pallone tra i piedi, una tecnica pura di alto livello e tanta voglia di tornare a duettare con i compagni, come fatto per gran parte della stagione. Ci siamo chiesti quanto sia mancato all’Atalanta, durante le ultime settimane, un giocatore così, considerando che Gasperini lo ha lasciato fuori di sua spontanea volontà in una occasione soltanto: nella trasferta sul campo del Bologna, vinta 2-1, in rimonta, nel finale. Vi mostriamo quindi la differenza, nei numeri dei nerazzurri (in media ogni 90 minuti giocati in campionato), tra quando Lookman è in campo e quando Lookman è fuori. Una breve premessa: è chiaro che i fattori in gioco siano tanti e le differenze non possano dipendere solo e soltanto da Lookman, ci sono gli altri compagni, ci sono gli avversari, c’è il momento della stagione.