L a match analysis nasce negli anni 50 in Inghilterra, e risponde ad una domanda di base: quanti eventi di una partita può ricordare un’allenatore? Secondi alcuni studi, al massimo, un’allenatore ricorda il 50% di quello che è successo sul campo (ma la maggior parte ne ricorda meno del 30%), ciò e dovuto ad alcuni fattori, quali : campo visivo ridotto, capacità mnemoniche, emozioni, stress, e pregiudizi (che influenzano nel bene e nel male il giudizio su una prestazione). Da qui partirono i primi modelli notazionali molto rudimentali, che proponevano di misurare il numero di passaggi corretti che una squadra eseguiva consecutivamente senza perdere la palla. Da allora la match analysis si è notevolmente evoluta e cerca di scandagliare ogni aspetto del gioco. Dobbiamo però precisare che la match analysis non fornisce indicatori previsionali, nessun indicatore potrà mai prevedere il futuro; la match analysis si basa sulla raccolta e l’elaborazione dei dati storici con lo scopo di migliorare le performance del singolo atleta o dell’intera squadra.