Stromberg, il Real e quel rammarico: «Come se l’Atalanta non l’avesse giocata fino in fondo. Peccato, ma ritorneremo»

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C iao, amici di Corner.

Vi scrivo sempre da Stoccolma, dove sono ancora in questi giorni per commentare le partite di Champions e Premier League. Martedì sera ho commentato per la partita di Madrid. E devo dirvi che la formazione iniziale mi aveva un po’ stupito: non mi aspettavo che Gasperini si coprisse così tanto, mettendo più giocatori del solito meno offensivi, e Muriel anziché Zapata. Però, dopo i primi 15 minuti la fiducia era molto cresciuta: l’Atalanta aveva un’ottima fase difensiva, questo pressing alto metteva in difficoltà il Real, nonostante Zidane avesse adottato quel modulo con 3 difensori e 2 laterali che gli avevo visto provare già con Granada ed Elche. Ma di fronte alla pressione dell’Atalanta, ho visto un Real un po’ in difficoltà, al punto che Gosens ha anche sfiorato il gol. La partita era in equilibrio, e avevo fiducia che qualcosa di positivo potesse succedere. Poi, invece, è successo quel che tutti sapete.