N on doveva far paura, questo Stoccarda, il giorno del sorteggio. Non ne faceva e in un certo senso non ne fa. Non può farne a questa Atalanta reduce da Napoli. Ma alzi la mano chi non ha conservato un retrogusto amaro dalla sera di Juventus-Stoccarda, unito a un certo qual senso di stupore. Ah, però, lo Stoccarda. Nulla di trascendentale, ma non si vince per caso sul campo della Juventus. Anche di «questa» Juventus, beninteso. Lo Stoccarda è ottavo in Bundesliga, e questo dice molto. Ma c’è sempre quel «ma», che prende corpo scorrendo la sua rosa, che evidentemente è stata costruita con criteri non casuali: non c’è nemmeno un «over 30». Il che in Champions può essere un’arma a doppio taglio: da un lato la beata spensieratezza che ti manda a Torino a fare quella partita, dall’altro una carenza di esperienza che potrebbe anche farsi sentire quando le partite, dentro questo «mostro» di formula, cominceranno a pesare di più. Questa è la partita del giro di boa, e dopo Stoccarda sarà possibile ragionare in modo più strutturato sulla classifica, sulla nuova formula, su chi avrà già un piede nella fase successiva e chi avrà già in mano il biglietto di ritorno a casa.Il che non sarà secondario, perché l’Atalanta dovrà incontrare più avanti Young Boys e Sturm Graz: due squadre (soprattutto la prima) che potrebbero ormai aver poco da chiedere alla competizione. Ma avrà anche un Real che, specie dopo il capitombolo di ieri sera, sarà affamatissimo di punti.