S embra una vita fa, o quasi, che la squadra tirava su la «sua» Champions League sull’erba di Reggio Emilia. Il gol di Pasalic aveva tolto ogni dubbio: il Sassuolo, che si era presentato a quella partita con animo guerresco, era a cuccia. E la Champions in tasca. Quel che a tanti (ma non a tutti) era sembrato impossibile, il classico «passo più lungo della gamba», diventava realtà. Ora, avendo varcato il confine dei meno dieci al raduno, è tempo di un primo punto della situazione, ragionato come ci piace fare qui: senza tenerci nulla nella tastiera.