I l secondo tempo lasciatelo stare: è la cornice, bruttina, di un quadro che toglie il fiato. Il quadro è il primo tempo, ed è una di quelle opere che quando la vedi ti domandi come sia possibile che il talento raggiunga vette tanto elevate. L’Atalanta alle goleade ci ha abituati ampiamente. La novità è la goleada che matura in mezzora, la novità è la partita virtualmente chiusa quando l’arbitro fischia solo due volte, non tre. E se non fosse stato per quella traversa, e per le parate meravigliose di Cragno, al Cagliari non sarebbe bastata la stiva dell’aereo per portarsi in Sardegna il carico di reti al seguito. Ci si potrebbe anche fermare qui, perché dalla tastiera adesso non possono che uscire cose già dette, complimenti già fatti, considerazioni già scritte e riscritte. Resta solo da aspettare la prossima partita, e vedere se questa tabellina del quattro (o multipli, data la perla di Lammers) troverà la sua quarta conferma, e poi di partita in partita vedere dove potrà arrivare questa squadra. Non ha senso alzare l’asticella delle pretese, ma troviamo umiliante per questi ragazzi tenerla giù a forza, di fronte a una squadra capace di trasformare la sua bestia nera in una cagnolino scodinzolante, ridotto a comparsa della partita. L’importante è che continuino così. Poi, passo dopo passo, come si arriva in vetta alla Maresana si arriva anche in cima all’Everest. Certo, e qui siamo al vero tema di giornata, occorrerà vedere quante partite si potranno giocare nel prossimo futuro.