C’ è ancora tempo per il funerale. C’è ancora tempo per dire che è finito tutto, che l’Atalanta finirà ancora fuori dalle coppe, che ci prenderanno tutte, che bisogna essere contenti per la salvezza. C’è ancora tempo, perché l’Atalanta è viva. Il timore dell’imbarcata c’era. Perché la Fiorentina è in salute, perché la sconfitta col Bologna aveva calato una cappa pesante sull’ambiente. Pessimismo collettivo irreversibile, anche a dispetto di una classifica che, guardandola, parla chiaro: per l’Europa è ancora tutto aperto, perché l’Atalanta andrà anche piano, ma le altre non corrono. E allora si resta lì, dentro la bagarre. Poi la partita ha offerto tanti altri spunti di cui parlare fra qualche riga. Ma qui conta la sintesi. E la sintesi è che l’Atalanta è viva, il Bologna l’ha sconfitta ma non soffocata. E in fondo a tutto, la Fiorentina che voleva rientrare resta a -7, l’Atalanta conserva una posizione che, oggi, significherebbe Europa.