C’ è un nome che pare quasi proibito pronunciare. Giovanni Sartori. Per paura che qualcuno obietti, che Gasperini si impermalosisca, per chissà quale remora. Fatto sta, che attorno all’Atalanta la figura del direttore tecnico pare quasi di troppo, per alcuni. O invisibile, per altri. Un po’, anche per sua scelta, sia chiaro. Non c’era in campo all’Olimpico a consolare i giocatori dopo il 90’ della triste finale di Coppa Italia; non era in campo a Reggio Emilia a celebrare la Champions, che in fondo è anche un po’ sua. Non appare sui giornali, non fa conferenze stampa, non rilascia dichiarazioni volanti. Nulla, una sorta di fantasma.