In difesa di Marten de Roon. E un dubbio: non era meglio (forse), conservare il punto?

Articolo.

Lettura 3 min.

T ornando a casa, siamo passati di lì. Da San Siro, come tutte le sante sere. E come tutte le sere lo sguardo è andato a quel gigante che tante volte ha tutte le luci spente e sembra dormire. Ma altre volte, quando il nuovo giorno è già cominciato, ha ancora le luci accese. Significa che ha vissuto una delle sue notti magiche. Stavolta, ore 00,48, le luci del gigante erano già spente. E anche questo, nel suo piccolo, ci è sembrato un segno. Una notte che era stata magica, che resterà comunque nella storia era finita in lacrime. L’Atalanta, lì, da padrona di casa, alla pari con una squadra che da sempre domina il suo campionato e che in Champions League è di casa. Seconda fascia, non seconda categoria. L’Atalanta che ha costretto questa squadra a perdite di tempo da squadretta. L’Atalanta che ha perso. Quelle luci insolitamente spente dopo una partita ci hanno trasmesso il senso della pratica da mettere via alla svelta, per la Milano che ha ospitato l’Atalanta. Spegni tutto e andiamo a casa.