Il trionfo europeo: i meriti di Mancini e una vittoria «tornata» italiana. Cosa cambiare ora, e la gioia per i successi atalantini

commento.

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C osa resta, in fondo a questa notte inattesa? Resta una vittoria che nelle prime partite aveva seminato una premessa diversa, un’Italia che finalmente gioca a pallone, propositiva, che sa cosa fare, che ha un’idea di gioco. Che, in sintesi, sembra(va) l’Atalanta. E poi invece è arrivata una vittoria che somiglia tanto alle classiche vittorie italiane: che sembra che perdi, che pare che non ce la farai mai, e invece. 2006-2021, quindici anni per ritrovarsi, in fondo, a commentare partite molto simili. Faticose, e quei rigori che per l’Italia tante volte sono stati fatali, anche stavolta hanno sorriso. Là dove c’erano gli occhi spiritati di Fabio Grosso, stanotte c’erano le mani infinite di Donnarumma, e infine una coppa che nel nostro cielo mancava dal 1968. Resta, in fondo a questa notte, qualche spunto di riflessione.