I giovani in prestito non giocano e il caso Ibrahimovic, ripreso a 38 anni: abbiamo un problema

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U n anno fa, il Milan ha acquistato dal Genoa, per salvare la sua stagione, l’attaccante polacco Piatek. Che invertendo la (quasi) regola secondo cui i bomber presi a gennaio poi non segnano, la stagione rossonera l’ha salvata per davvero. Spesa: 35 milioni più bonus per un giovane di 24 anni di grandissime potenzialità. Operazione costosa, come tutte quelle di gennaio, ma data la necessità la spesa poteva valere l’impresa. Ora, il Milan che già in questi mesi sembrava aver scordato le capacità di Piatek, lo mette definitivamente in soffitta perché, nuovamente per salvare la stagione, compra nientemeno che Zlatan Ibrahimovic, anni 38. E si vedrà di fatto costretto a svendere, o quasi, Piatek, registrando una minusvalenza probabilmente grande. Il tutto per riportare a casa un giocatore molto oltre l’età della pensione. Questa vicenda, unita ai dati allarmanti sull’utilizzo dei giovani atalantini – utilizzo molto risicato – che abbiamo pubblicato ieri, ci ha suggerito qualche riflessione.