P remessa. Se i ventotto tifosi dell’Atalanta cui sta per essere recapitato un Daspo sono tra coloro che dopo la partita Atalanta-Fiorentina dello scorso febbraio hanno partecipato allo «sfondamento» di un cancello, mossa che serviva ad avviare una possibile «caccia» al fiorentino, nulla da dire. Chi sbaglia paga, dicono sempre anche gli ultras. Aprire a forza una cancellata, sperando che dall’altra parte ci sia il nemico col quale scontrarsi, certamente è un comportamento da sanzionare. Questa è la premessa, doverosa: nei giorni seguenti la partita, in quella centrifuga di proteste si ebbe voce – e ne riferimmo – di qualche problema nel post partita, attorno allo stadio. Ma sembrò poca cosa, finita nel nulla. Spiace invece dover prendere atto che non fu nulla: l’atto c’è, si vede nei video, e i protagonisti non sono pochi. Gli accusati si difenderanno, ma nel quadro di questa vicenda occorre prendere atto di un elemento nuovo, molto negativo, a carico dei tifosi atalantini.