R ieccoci qui. Ancora una manciata di ore, poi sull’astinenza da Atalanta, e da partite che contano più delle chiacchiere da amichevole, e pure dell’entusiasmo da grandinata di gol e della depressione da scoppola estiva, sull’astinenza che ogni estate colpisce inesorabilmente il popolo atalantino scenderà il sipario una volta per tutte. Servirà ancora qualche giorno di pazienza, invece, per togliersi di torno questa seccatura infinita che si chiama mercato. In questa strana estate atalantina, la prima della storia con la squadra qualificata in Champions League, con la nord demolita e ricostruenda, lo spavento per gli aumenti degli abbonamenti poi giustamente corretti in corsa, con insomma una squadra e una società che si trovano a gestire un improvviso cambio di pelle, in questa estate strana la cosa più giusta l’ha detta Gasperini: il mercato è ormai un baraccone insopportabile.