Atalanta, 3 punti pesantissimi per non lasciare niente di intentato (speriamo anche sul mercato)

commento. Il post partita di Roberto Belingheri

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U n tempo difficile da capire e da spiegare, simile ad altri episodi recenti. Un secondo tempo giocato «giusto», intenso, accettando anche la battaglia quando è stato necessario. E partita vinta perché quando c’è in campo un centravanti come Retegui, le cose cambiano. Il risultato è una partita che pareva impossibile raddrizzare, dopo un primo tempo dominato dal Como sul piano tecnico come sul piano fisico. E invece ne esce un’altra partita vinta, perché il calcio non è una scienza perfetta: a volte perdi meritando tanto, a volte vinci meritando meno. E sono queste ultime le partite che nel bilancio finale di una stagione portano enormi vantaggi in classifica. Che rimane fantastica, a prescindere dagli obiettivi che a questo punto della stagione è assurdo intestardirsi a voler fissare: basta un inciampo per allontanarsi o un inciampo altrui per avvicinarsi. Conta restare lì, e l’Atalanta è rimasta lì.

1. Le scelte di Gasp

Premiato Cuadrado, premiato Samardzic: entrambi titolari. Ma l’impressione è che contro squadre così intense, così giovani, così rapide, Cuadrado dal 1’ sia troppo in difficoltà. Cuadrado è un’arma importante quando la sua rapidità, a 25’ dalla fine, è superiore alla stanchezza altrui. Ma a parità di energie i 36 anni si fanno sentire. Il suo primo tempo è stato molto deludente, al pari - va detto - dei compagni. Lo stesso vale per Samardzic trequartista: quando il Como andava velocissimo è sembrato a disagio coi compiti tattici propri del trequartista. Quando il Como ha frenato ha fatto il suo, contribuendo alla rimonta.