Atalanta, punto grigio e un’andata super. Riflessioni su classifica, portieri, Miranchuk e il mercato (e chi lo farà)

commento.

Lettura 3 min.

N on è periodo. Un’Atalanta appena normale un Genoa così, che è veramente poca cosa, lo avrebbe demolito. Ma questa, lo si vede proprio, non è più un’Atalanta normale: è un’Atalanta che ha buona volontà ma non buone idee, ha corsa ma spesso a vuoto. Prendiamoci questo punto, meno amaro, ma di poco poco, di quello che maturò un anno fa a Bologna. Il prezzo della Champions, non pagato a Verona, è probabilmente stato saldato a Genova, e prima ancora con la Roma. L’Atalanta ha il fiato corto, e ben venga questa sosta, dopo 9 partite nell’ultimo mese, 16 da metà ottobre. La fatica ci sta, e se c’è un momento in cui è meno dannoso arrivare stanchi il momento è questo, prima della sosta, utile per ricaricare le pile. Difficile trovare spunti di riflessione da una partita tanto grigia, avara di occasioni. Proviamoci, non prima di un bilancio di questa prima parte di stagione.

Per abbonarsi a Corner e leggere tutta l’analisi, clicca QUI
Per regalare Corner a Natale, clicca QUI

1. Il bilancio è di lusso

Mastichiamo amaro per le partite con la Roma e questo sbiadito pareggio di Genova. Sognavamo un finale d’anno diverso, ma anche l’Atalanta è fatta di uomini e gli uomini hanno questo strano difetto di stancarsi, dopo aver fatto tanta fatica. Va dato atto a questi ragazzi, dopo l’avvio con le famose «ruote sgonfie» (cit. Gasperini) di averci regalato serate di grandissime emozioni. Con l’apice delle vittorie di Torino e Napoli, non dimentichiamo.