S i era sentito netto, pulito, il profumo della vittoria. Ma si era anche vista, ben distinta, l’ombra della sconfitta. Alla vigilia, dentro questo ciclo terribile, un punto sul campo della Juventus sarebbe stato firmato forse da tutti, o quasi. Al 94’, questo punto sul campo della Juventus nel cuore del ciclo terribile prendiamolo, impacchettiamolo e mettiamolo in casina: fieno serviva, fieno è arrivato. E a questo punto della stagione conta ormai poco o nulla come i punti arrivano. Questo è un punto «migliore» di quello di San Siro contro il Milan? Forse sì, ma alla fine è un punto che pesa uguale. Sul piatto negativo della bilancia c’è, di nuovo, quel periodo di luce spenta che fa prendere due gol, semiregalati. Ma c’è anche parecchia sostanza da posizionare sul piatto positivo. Perché, non scordiamolo mai mentre giudichiamo quel che succede, l’Atalanta è dentro un ciclo che peggio di così non si poteva. E ci sarebbero anche tutti gli ingredienti per arrivare alle partite con le pile mentali scariche. Invece, no. Questo conta, più di tutti i dettagli di cui discutiamo ora.