S e è vero che in questa parte di stagione conta il risultato, allora prendiamo il risultato e mettiamolo via. Il secondo di fila col massimo dei punti portati a casa, nonostante prestazioni un po’ così soprattutto nel primo tempo. Ma Empoli e Cremonese dovevano essere sei punti e sei punti sono state. Dovevano essere le partite del rilancio verso quell’Europa che qui da sempre (da sempre significa da inizio stagione per potenziale rispetto alle avversarie) si considera possibile per questa Atalanta, e che l’Atalanta coi fatti da inizio stagione ha sempre tenuto in mano, con punti e classifica. Certo, già col Bologna - altro potenziale rispetto a Empoli e Cremonese - prestazioni di questo tipo potrebbero non essere sufficienti. O meglio: potrebbe non essere sufficiente giocare un primo tempo a rilento, per poi strafare nella ripresa. Perché questo ha detto Cremona: l’Atalanta del primo tempo era molto vicina alla Cremonese, per potenziale. L’Atalanta del secondo ha fatto due gol, preso un palo (anche se in fuorigioco), sbagliato un gol a porta vuota, costruito con continuità, precisione tecnica, intensità. La classifica sorride, magari a fine giornata il quarto posto non sarà più confermato, ma quei punti servivano e quei punti sono arrivati. Il resto si vedrà.