I messaggi sono chiari, limpidi, cristallini. Il primo: l’Atalanta non ha intenzione di girare la testa e guardarsi troppo le spalle per difendere il quarto posto. L’Atalanta ha tutta l’intenzione di guardare avanti e attaccare il terzo, semmai. Torna alla mente il tormentone dell’anno scorso: puntare al terzo posto è il miglior modo per raggiungere il quarto. Al punto che poi l’Atalanta arrivò terza. Certo: i minuti iniziali hanno fatto un po’ spavento, ma sono uomini, non robot. E la difesa ha concesso tanto a un Sassuolo anche discreto, che ha provato a giocare con le sue armi. Con un portiere diverso da Gollini, forse, sarebbe stata più difficile. Ma il messaggio di fondo è chiaro: quattro gol segnati, moltissime occasioni create, le gambe che certamente non girano a mille ma girano comunque più veloci della media vista fin qui, tra Coppa Italia e campionato. Giusto il Verona - guardacaso di Juric, l’allievo di Gasp - ha mostrato un’intensità discreta, pari a quella dell’Atalanta. Ragioniamo per punti.