C ominciato e, insieme, finito. La fotografia del mercato invernale dell’Atalanta è questa, e il merito è doppio. Il primo è quello di aver coperto immediatamente la vera lacuna della rosa, il centrale difensivo la cui casella era rimasta vuota dopo un’intera estate di inseguimenti, corteggiamenti, cambi di idee in extremis. Il secondo discende dal mercato estivo: aver evidentemente fatto bene il proprio lavoro tra giugno e settembre ha consentito alla società di presentarsi serena agli esami di riparazione, avendo ben poco da riparare. Si poteva forse sfoltire di più, ma è ben difficile operare in uscita dentro una sessione di mercato che - i conti li faremo appena possibile - soldi ne ha fatti girare ben pochi. E nella quale di colpo sono svaniti nel nulla i fantastiliardi arabi: dalla pioggia di milioni alla siccità il passo è stato breve. E la via del ritorno, per molti, potrebbe anche aprirsi molto presto. In ogni caso rieccoci al consueto appuntamento di fine mercato con l’analisi della rosa dell’Atalanta, alla luce delle operazioni - poche - di mercato e delle scelte di Gasperini, che incidono, eccome. Nota di metodo, come sempre: qui non si danno voti da scuola elementare. Procediamo, reparto per reparto.