S osta per le nazionali, gioie e dolori. L’emozione nel vedere un giocatore della propria squadra del cuore rappresentare alla grande il proprio paese da una parte. Il terrore di un infortunio, ma anche solo un semplice acciacco, dall’altra. Chi segue l’Atalanta lo sa bene: vedere Maehle trascinare la Danimarca verso i prossimi mondiali è qualcosa di speciale, svegliarsi con l’immagine di Djimsiti dolorante dopo la frattura al braccio rimediata dall’Albania… un po’ meno. Una situazione che riguarda la maggior parte dei grandi club, costretti a lavorare per una decina di giorni con una manciata di giocatori, sperando che il resto della rosa rientri integro alla base. In questa sosta, il Milan ha perso Maignan, costretto ad operarsi alla mano in ritardo per rispondere alla chiamata della Francia, ma anche Theo Hernandez, risultato positivo al Covid-19. Non sorride la Roma, che è ancora in attesa di scoprire se Tammy Abraham potrà esserci contro la Juventus dopo il problema fisico rimediato contro Andorra. In una stagione fatta di partite ogni tre giorni (saranno otto nelle prossime tre settimane) qualsiasi minimo particolare rischia di influenzare l’annata dei club che partecipano alle coppe europee. La sosta per le nazionali è più di un particolare, perché incide sul rendimento dei giocatori in tutto il girone d’andata. Facciamo parlare i numeri, come sempre, per capire quale club rischia di essere maggiormente penalizzato dalle convocazioni.