di Matteo Spini
L’ Atalanta è ancora in Champions. Non ha ancora vinto e ha perso tre volte su quattro, ma è ancora in corsa: non solo per la matematica, le possibilità ci sono davvero. Sarà difficile, non dipenderà solo da lei, ma la porta è ancora aperta. Il pazzo pareggio strappato al City ha il potere di immobilizzare la classifica: un turno complicatissimo, potenzialmente letale, non frutta cambiamenti. E per l’Atalanta, questa, è una vittoria. Paradossalmente, il gol più pesante per i nerazzurri, ieri, per certi versi non l’ha segnato Pasalic: il vero colpo alla classifica l’ha sferrato Tetè, con il 3-3 al 98’ di Dinamo Zagabria-Shakhtar Donetsk, nel momento in cui a San Siro finiva la partita. Fino a quell’istante, infatti, l’Atalanta era ancora aritmeticamente in corsa per la Champions, ma di fatto era quasi fuori: la graduatoria vedeva City a 10 punti, Dinamo a 7, Shakhtar a 4 e Atalanta a 1. Ciò significava che Gomez e compagni avrebbero potuto raggiungere i croati, ma avrebbero dovuto batterli con cinque gol di scarto nel match di ritorno (a meno di un improbabile arrivo di tre squadre a 7 che avrebbe tirato in ballo la classifica avulsa, premiando i nerazzurri).