D oppi ex, numeri del passato e del presente, una lente d’ingrandimento su alcuni dei precedenti più significativi e una chicca della Serie A che fu. Per arrivare preparati a ogni gara dell’Atalanta nel massimo campionato italiano, ecco la storia in breve delle partite dei nerazzurri come se fosse un’edizione Bignami, un bigino da portarsi con sé ogni fine settimana. Oggi il capitolo è intitolato “Atalanta-Cagliari”.
Come eravamo – il doppio ex
L’arrivo di Gian Piero Gasperini ha iniziato a generare interrogativi in tutti i tifosi atalantini rispetto ai giocatori del recentissimo passato, a maggior ragione se ancora in attività e ospiti a Bergamo con altre maglie: “Avrebbe giocato col Gasp? Si sarebbe trovato bene?”. Uno di quelli sui quali non si è mai trovata una risposta univoca è stato Simone Padoin: nel gennaio 2012 il passaggio alla Juventus nell’ultimo giorno di mercato lo ha trasformato in una macchietta agli occhi del tifoso medio quando invece i tifosi atalantini hanno conosciuto da vicino la duttilità e l’intensità del Pado in vari ruoli del centrocampo. Alla prima occasione in cui Padoin ritorna a Bergamo non vestito di bianconero bensì di rossoblù, ecco un’ulteriore dimostrazione di tutte le sfaccettature possedute dal classe ’84 di Gemona del Friuli: impiegato come mediano nel 3-5-2 di Diego López, è suo l’inserimento decisivo a raddoppiare il vantaggio di Pavoletti e rendere impossibile una rimonta già difficile. Nella speranza che nessuno dei 3 ex della gara di domenica sia altrettanto decisivo (Radunovic, Dossena e Petagna), la domanda non ha ancora risposta dopo 8 stagioni: dove avrebbe messo Gasperini nel suo scacchiere un Simone Padoin?