P iù varietà di avversari, più imprevedibilità, competizioni più dinamiche, più partite con posta in palio e più top match: in 5 mosse ecco le ragioni del cambiamento del format delle coppe europee che scatterà da settembre. «Nulla resta uguale per sempre: ci sono opportunità che dobbiamo saper cogliere». Ed è dal 2018 che l’Uefa ci stava lavorando, anche per controbattere l’ipotesi Superlega. «Siamo partiti molto presto perché c’era la convinzione che fosse arrivato il momento giusto per ipotizzare qualcosa che andasse più in profondità» spiega Giorgio Marchetti, vicesegretario generale e direttore calcio dell’Uefa.