È già passato un anno senza di lui. Il signor Mino se n’era andato via stanco, ormai lontano dai campi di gioco e rimasto senza la sua Paola, compagna di una vita, una moglie paziente e comprensiva che, mentre lui correva dietro a chi correva dietro un pallone, badava alla casa e tirava su i due figlioli. Mino Favini e la sua Paola erano complementari e, quando lei volò via nell’ottobre 2014, a lui si spense la luce. «Abbiamo avuto un papà estremamente affettuoso che viveva in una nuvola di calcio. Era il suo lavoro, ne era innamorato e vi si dedicava con una passione e una presenza che non ammettevano tregue né distrazioni. Ventiquattrore al giorno, sette su sette, dodici su dodici».