Lookman e l’Atalanta, dall’esordio a Genova alla notte di Dublino. Con un finale (di stagione) da scrivere

bianca. Prima l’Atalanta ha rilanciato Lookman, poi Lookman ha trascinato l’Atalanta. E non è finita qui.

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Ademola Lookman con il pallone in mano, prima di calciare dal dischetto contro il Bruges

U na stupenda storia di calcio lega Ademola Lookman all’Atalanta. Un attaccante che non faceva gol trasformato in uomo da tripletta in una finale europea. Un giocatore discontinuo che, dopo aver incontrato Gasperini, ha preso per mano i suoi compagni nel momento più difficile e li ha trascinati verso l’immediato ritorno nelle coppe europee, dopo un doloroso anno di assenza. Poco da dire, il miglior Lookman diventa fondamentale per il finale di questa stagione, ancora tutto da decifrare: sarà all’attacco, inseguendo le prime, o in difesa, guardandosi le spalle dal tentativo di rimonta di Lazio e Juventus?

Intanto, ve lo ricordate l’arrivo di Lookman? L’Atalanta era uscita dalle coppe europee dopo cinque partecipazioni consecutive tra Europa e Champions League. «Cerchiamo giocatori che vogliano tornarci subito», disse il neo dirigente Lee Congerton raccontando il mercato a cui stava lavorando la società. Ecco, Lookman rispondeva a questa descrizione. L’Europa l’aveva assaggiata due volte, con Everton e Leicester, ma senza lasciare il segno. E aveva bisogno di rilanciarsi: quale miglior occasione?