I n questo approfondimento sul calcio internazionale non vi parleremo della Nations League, sempre più mal sopportata di chi la deve giocare e sempre più priva di interesse agli occhi dei tifosi: uno sproloquio di partite spalmate su 2 anni che assegnano un trofeo senza prestigio e riconoscono alcuni vantaggi poco significativi rispetto alla composizione dei tabelloni dei campionati europei o delle qualificazioni mondiali. Molto meglio concentrarsi sulla nuova Champions League che invece regala interessanti motivi di riflessione. Era passato un po’ inosservato, nell’euforia del 22 maggio, il fatto che l’Atalanta, dopo la vittoria di Dublino, avesse raggiunto il suo best ranking Uefa di sempre, la 17ª posizione con 81 punti. Occorre però ricordare che la classifica Uefa si basa sulle ultime 5 annualità e ad inizio stagione si è scartato il punteggio, ben 20 punti, ottenuti nella stagione 2019/20, quella dei quarti di finale contro il Psg; ciò nonostante, soprattutto grazie ai punti bonus della qualificazione Champions ed alla vittoria con lo Shakhtar il club nerazzurro è ora posizionato poco sotto, al 19° posto con 70 punti.
Ecco le posizioni che più ci riguardano:
15° Barcellona 75
16° Fc Porto 73
17° Man.United 73
18° Arsenal 71
19° Atalanta 70
20° West Ham 69 (non qualificato per le Coppe 24/25)
21°Juventus 68
22° Milan 65
Se nel corso della competizione l’Atalanta ottenesse almeno altri 11 punti (5 vittorie e un pareggio o punti bonus qualificazione) registrerebbe un nuovo massimo di punti, da verificare naturalmente quale posizione potrebbe valere.