M entre l’Inter campione d’Italia si appresta ad affrontare il nuovo torneo con lo status di chiara favorita ben cucito addosso, le altre provano a colmare un gap che rosa e classifica hanno, almeno relativamente alle ultime vicende di campo, descritto come particolarmente evidente. Inzaghi aveva già la squadra più forte già lo scorso settembre, probabilmente, al netto di alcune operazioni che erano un po’ dei punti di domanda. Sommer in porta, ad esempio, dava l’impressione di essere un downgrade rispetto ad Onana, elemento peraltro super congeniale alle dinamiche di gioco nerazzurre per quella che era la sua interpretazione del ruolo. Lo stupendo lavoro del “Demone di Piacenza” ha spazzato via i dubbi, non pochi, che aleggiavano anche in qualche tifoso. Anche e soprattutto per questo, il mercato estivo della Benamata è stato fatto con largo anticipo sulla concorrenza, quasi come se fosse emergente la volontà di confermare in blocco l’ossatura della squadra. A questo si aggiunga l’incremento del tasso tecnico, portato dagli innesti – a zero, in puro modus operandi marottiano – di Zielinski e Taremi. Ben 20, contando anche gli scontri diretti, i punti che il Milan, secondo della classe della passata stagione, dovrà provare a rosicchiare alla stessa Inter. Non sarà facile, nonostante i rossoneri diano, ora, l’impressione di aver oliato gli inceppati meccanismi delle prime settimane di trattativa, in cui alla “caccia” di Ibrahimović e Moncada era parso sfuggire quello che era l’obiettivo principe dell’estate: Joshua Zirkzee. Morata, spesso denigrato da molti oltremisura, rappresenta un’occasione sfruttata al momento giusto, forte anche del pagamento di una clausola di rescissione pari a circa 13 milioni di euro.