P ronti, via. E l’Atalanta è sotto di un gol. Dall’arrivo di Gasperini nella stagione 2016-2017 ci si è ritrovati sotto di un gol nel primo quarto d’ora di gioco per ben 34 volte. Troppe, come vedremo dai dati. Partenze mosce, errori di distrazione, ma anche un bel po’ di sfortuna. E la partita cambia. A volte si rimonta, a volte lo sforzo non basta e la rete subita in avvio condiziona il resto dei novanta minuti, com’è successo sabato contro la Roma.
Perché Mourinho l’aveva detto chiaro e tondo, nella conferenza stampa della vigilia: “Andremo a Bergamo per vincere”. Il portoghese l’ha preparata così: difesa solida, per non concedere spazi al reparto offensivo dell’Atalanta, e ripartenze, per colpire il punto debole dei nerazzurri. Una strategia vincente, che probabilmente non avrebbe avuto la stessa efficacia se la Roma non avesse trovato il vantaggio dopo un minuto, costringendo la squadra di Gasperini a scoprirsi per cercare il pareggio.
La stessa cosa è successa contro il Milan, in uno scontro diretto che ha il suo peso per la classifica. Per non parlare della sfida contro il Villarreal, molto simile a quella di sabato persa contro la Roma: gli spagnoli dovevano solo difendersi e il gol segnato nei primi minuti gli ha ampiamente facilitato il compito. Perché dover rincorrere porta ad aver fretta, ad innervosirsi, a sbagliare di più. E il piano tattico studiato nei giorni precedenti rischia di diventare inutile. Veniamo ai numeri, perché il tema dei gol subiti nel primo quarto d’ora di gioco non è una novità, ma nelle prime stagioni di Gasperini era quasi inesistente.