L’ avventura dell’Under 18 di Stefano Lorenzi si è chiusa martedì sera a pochi passi dalla possibile finale Scudetto, nonostante una buona ultima parte di gara mostrata sul terreno del “Del Duca” di Ascoli, impianto sicuramente molto suggestivo per dei ragazzi ancora non sicuri di diventare dei futuri calciatori. La seconda formazione “più anziana” del settore giovanile nerazzurro ha, infatti, dovuto cedere il passo alla Roma, che avrebbe potuto festeggiare anche in caso di parità, se il risultato si fosse protratto oltre il 120’ di gioco. Il regolamento, infatti, premia le prime due classificate della regular season con questo piccolo grande vantaggio, una volta giunti ai playoff che assegnano il titolo. 2-1 per i pari età giallorossi, in un confronto che vedeva in campo anche una manciata di ragazzi con all’attivo un buon cammino in Primavera, anche a fianco di ragazzi di un paio d’anni più anziani, sia come compagni che nelle vesti di avversari. Due stranieri, nello specifico, tra le fila capitoline: il centralone sloveno Golic e il centrocampista croato Levak. Nell’Atalanta, invece, sono stati fissi in U19 per tutta la stagione il play Riccio e il fantasista Bonanomi, che a Zingonia ci entrarono rispettivamente a 11 e 12 anni. La sottolineatura, peraltro, non vuole essere un attacco al modus operandi della Roma, che, anche perché aiutata da un bacino sconfinato da cui poter pescare, ha sempre dato possibilità negli anni ai ragazzi della propria città. Di occasioni a cui aggrapparsi per migliorare in modo importante il proprio futuro, ad ogni modo, ne avranno anche tanti dei classe 2006 nerazzurri presenti in queste finali marchigiane. Il prossimo anno, infatti, una buona parte di loro sarà in Primavera, in attesa di capire, tra le altre cose, come la Lega Serie A gestirà gli ultimi aspetti regolamentari da vidimare.