H a 81 anni ma sembrano 60 (se non si offende...), ne ha trascorsi 30 sui campi di calcio con un fischietto in bocca, 18 di questi in Serie A (200 partite). La storia di Paolo Casarin parla per lui. E oggi, da istituzione della classe arbitrale italiana, fa l’opinionista senza troppi peli sulla lingua. Considera il calcio una cosa talmente seria da meritare un trattamento molto migliore di quello che oggi gli viene riservato. E il riferimento è a chi decide continue variazioni delle regole, creando confusione. Casarin parte da qui, da molto lontano, per arrivare al gol annullato a Malinovskyi. Regolare. E per dire del gol della Fiorentina in Coppa Italia. Da annullare per fuorigioco. «Lo so che lei mi chiama per il gol di Malinovskyi. Ma dobbiamo partire un po’ più indietro».
Come no, parta da dove vuole...
«Vede, il calcio ormai da 150 anni si corregge quasi da solo. Una volta non c’erano le sostituzioni, gli infortunati andavano a giocare all’ala. Poi un cambio, oggi siamo a cinque. Agli inizi non c’era il fuorigioco, oggi non si giocherebbe senza».