T ra la dolorosa rimonta subita col Como e prima della trasferta a Gelsenkirchen contro lo Shakhtar, per i nerazzurri di Gasperini è la volta del primo anticipo del sabato sera della stagione, contro un’altra squadra che sarà impegnata nel mercoledì di Champions League ad Anfield. Bologna-Atalanta, valido per la 6° giornata della Serie A 2024/25, è oggetto dell’analisi odierna.
Previsioni tattiche
Nel caso si avesse il dubbio su quanto le partenze estive di Thiago Motta, Zirkzee e Calafiori (oltre al mancato riscatto di Saelemaekers) potessero cambiare il volto del Bologna, le prime 6 partite ufficiali del 2024/25 hanno reso manifesto quanto questa sia già, nel bene e nel male, una squadra di Vincenzo Italiano. Tra tutte le squadre affrontate finora dal Bologna, ben 4 hanno strutture difensive simili a quelle dell’Atalanta (Udinese, Napoli, Empoli e Monza) e, contro ognuna di questa, gli emiliani hanno mostrato a sprazzi come mai Gasperini non si trovi troppo a suo agio nell’affrontare il 4-1-4-1 di Italiano. Quando i primi pressatori – l’attaccante centrale, molto probabilmente Castro, e il trequartista centrale destro, molto probabilmente Fabbian – riescono ad accoppiarsi con difensore centrale e braccetto sinistro con puntualità e danno il tempo ai 4 difensori e al barometro Freuler di accorciare in avanti, l’unica soluzione contro la stazza e la fisicità aggressiva dei rossoblù è la palla diretta alle spalle dell’ultima linea.
Dalla precisione dei primi lanci passa la sostenibilità dell’approccio senza palla del Bologna: se questi dovessero trovare le punte e gli inserimenti a rimorchio sulla seconda palla (la coppia di centrali non brilla per letture in gioco aereo in arretramento), allora la squadra di Italiano tenderà ad abbassarsi su un blocco medio; se questi dovessero essere eseguiti con eccessiva frenesia, allora il recupero avverrà quasi direttamente nella metà campo atalantina, con una difesa di Gasperini per di più mossa. Sia in fase di difesa posizionale che in transizione negativa, qualsiasi sia l’accoppiata terzino destro-difensore centrale destro tende a soffrire le conduzioni con e senza palla: con due elementi poco inclini al rientro in fase di non possesso (Orsolini e Fabbian), trovare l’uomo alle spalle della prima pressione consentirebbe di battere un corridoio intermedio dove terzini forti nel duello aereo (Posch o De Silvestri) e difensori più portati a scappare invece di aggredire in avanti (Beukema o, con un recupero dall’infortunio che avrebbe del clamoroso, Casale) lasciano tanto campo da poter attaccare: un buon esempio è il Bologna-Atalanta 1-0 del 2023/24, con i vantaggi delle percussioni di Lookman vanificati da una cattiva prestazione in fase di finalizzazione.