Una Juve rivoluzionata a gennaio, il calcio di Motta: la sfida dell’Atalanta nel bigino di presentazione

scheda. La presentazione di Massimiliano Bogni

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J uventus-Atalanta è la prima di una lunga serie di partite “che si preparano da sole”, tante sono le motivazioni e gli stimoli forniti da scontri diretti di altissimo livello in Serie A. Gare più facili come avvicinamento, più esaltanti e complicate nel corso dei 90’. Rispetto al pareggio dell’andata, quale versione della Juve aspettarsi? Chi saranno i nuovi protagonisti bianconeri nel posticipo del 28° turno?

Volti nuovi

RANDAL KOLO MUANI – Difficile non essersi accorti dell’arrivo in Serie A del 26enne di Bondy. 5 reti nelle prime 3 gare nel nostro campionato (prima di altrettante partite a secco) hanno dato una forte scossa, psicologica e tecnica, all’attacco bianconero.

Se l’assist per il gol di Conceição all’Inter è la fotografia più impressa, quelle più indicative vengono invece dalle partite giocate dall’attaccante di origini congolesi da prima punta: se servito fronte alla porta, con diversi metri di campo in verticale a disposizione non tanto per creare vantaggio prima della ricezione ma anche solo per prendere velocità, il giocatore in prestito dal PSG è uno dei più complicati da limitare in Europa. La combinazione di mobilità, esplosività nello stretto e controllo del corpo ad alta velocità lo rendono un enorme pericolo in situazioni dinamiche: il sistema difensivo nerazzurro dovrà essere bravo a “sporcare” la sua partita, trasformandola il più possibile in smarcamenti spalle alla porta e giocate a basso ritmo.

TIMOTHY WEAH – Considerata l’infinità di ruoli nei quali si è visto impiegato il figlio di George in stagione, è paradossale che nell’1-1 del Gewiss Stadium non abbia giocato nemmeno un minuto. Con le acquisizioni di gennaio, lo statunitense non dovrebbe più vedersi impiegato sulla trequarti o come riferimento offensivo centrale più avanzato: nelle ultime 5 gare di Serie A e nell’andata-e-ritorno di Champions League col PSV, il 25enne nato a New York si è appropriato della titolarità nella posizione di terzino destro, utile nel sovrapporsi esternamente con un esterno offensivo a piede invertito – Conceição, assente stasera, o Nico Gonzalez – ma più a disagio se l’ampiezza è già coperta da un altro giocatore di piede destro – Yıldız o McKennie.