D all’altro capo del telefono la voce non è più rotta dall’emozione come nei giorni scorsi. Nei video, nelle interviste: ovunque, Masiello in lacrime. Ora ha da poco finito il pranzo, e si sta per preparare alla ripresa degli allenamenti dopo l’impresa di Bergamo. Fa quasi strano dirlo: Masiello e l’impresa di Bergamo.
Eh, l’Atalanta ha lasciato sul campo due punti che avrebbero fatto parecchio comodo. Ma non c’è certo bisogno di spiegarlo a lei...
«Fa parte del gioco. Il Genoa deve tirarsi fuori dai guai».
Sa che faceva impressione vederla titolare? Ma lei sapeva di giocare subito?
«Sì, sì. Io volevo giocare questa partita. Certo, era strano incontrare subito l’Atalanta. Ma era giusto che giocassi. Le strade si sono divise, mi sono lasciato bene con tutti. Ma c’era una partita da giocare e andava giocata».
Torniamo indietro, alla fine di quella giornata. L’ultima sensazione che l’ha accompagnata al bus per Genova?
«Tutto questo affetto. Non c’è un’immagine in particolare, ma la sensazione d’affetto di tutti. Questa è gente che mi ha teso una mano, e il giro di campo l’ho fatto per ringraziarli idealmente uno a uno. Era giusto, era doveroso farlo».