Il «rebus» Carnesecchi studiato col percorso dei suoi predecessori. Risultato: è l’Atalanta che è cresciuta «troppo»

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I l rebus Carnesecchi sembra quello dei petali della margherita e del conseguente “M’ama, non m’ama”. In parole povere il dubbio è se Carnesecchi possa rappresentare, a breve o a medio termine, il futuro portiere atalantino. Lui ha detto di non sentirsi ancora pronto a diventare il guardiano della porta bergamasca ma la tifoseria è divisa: una parte lo vorrebbe comunque a Bergamo, magari da dodicesimo, mentre un’altra pensa che debba fare ancora esperienza. È un dilemma di difficile soluzione e noi cerchiamo di dare il nostro contributo attraverso i numeri relativi ai recenti portieri atalantini cresciuti a Zingonia. Gli ultimi tre arrivati in prima squadra partendo dal settore giovanile sono, in ordine cronologico: Pelizzoli, Consigli e Sportiello. Tre estremi difensori con tre storie decisamente diverse, a dimostrazione che non esistono risposte scientifiche.

Pelizzoli

Il portiere nato a Bergamo il 18 novembre 1980 è il miglior esempio dell’importanza di essere al posto giusto nel momento giusto. Fa la trafila nelle giovanili atalantine e viene mandato, come molti altri, a farsi le ossa in Serie C2, destinazione Triestina. La squadra giuliana, nella quale è molte volte titolare, si piazza al terzo posto nel campionato 1999/2000 e rimane in serie C2. Pelizzoli torna a Bergamo per la stagione 2000/2001, l’Atalanta è risalita in serie A con mister Vavassori e lui è destinato ad essere il terzo portiere. Davanti a Ivan ci sono Alberto Fontana e Davide Pinato.