L e due migliori differenze reti dell’intera Champions League, l’una di fronte all’altra. Due stili calcistici agli antipodi, ugualmente efficaci. Una sfida inedita nella storia del calcio europeo, perciò ancora più affascinante ed entusiasmante. Barcellona-Atalanta è già tutto questo, prima ancora che le squadre di Hansi Flick e Gian Piero Gasperini scenderanno sul prato dell’Estadi Olímpic Lluís Companys. E poi, cosa vedremo?
Previsioni tattiche
Premessa al solito fondamentale: non sapendo quale e quanto turnover voglia applicare Hansi Flick, il pronostico su quale Barcellona si vedrà in campo ricalcherà il “peggiore scenario possibile” per l’Atalanta, ossia la miglior versione vista in stagione. Altrettanto da sottolineare è che un atteggiamento tattico simile a quello dell’Atalanta, soprattutto senza palla, affrontato sin qui dal Barcellona in stagione lo si è ritrovato solamente nel Bayern Monaco: pur in una serata meravigliosa per i blaugrana (4-1, tripletta di Raphinha), troppo poco per costituire un campione consistente e affidabile e immaginare le consuetudini del Barça con una pressione con così tanti riferimenti a uomo. Allora immaginiamo, prevediamo.
Hansi Flick
Come da insegnamenti della scuola barcelonista, particolare attenzione sarà da porre sui movimenti di smarcamento dei centrocampisti senza la palla tra i piedi. I tagli del “terzo uomo”, alle spalle della pressione o in arretramento, per attirare ulteriormente il pressing, sono prerogativa di tutti gli uomini nella fascia centrale del campo: il 2+1 della mediana blaugrana (la modifica più grande di Flick rispetto a Xavi sta proprio qui: dal 4-3-3 al 4-2-3-1, nel modulo di base dei due è proprio la trasformazione dalla linea al triangolo dei tre in mezzo ad aver riportato il Barça alle origini) prevede altezze costantemente diverse ma distanze sempre limitate tra gli elementi, per far saltare il banco in un fazzoletto di campo.