A lle 19.49 di domenica scorsa, Leonardo Mendicino ha fatto il proprio debutto in Serie A, all’età di 17 anni e 255 giorni. Nell’era dei tre punti, peraltro, risulterà, fino a nuove evoluzioni in tal senso, come il secondo ragazzo più giovane dell’Atalanta a effettuare questo passaggio. Il primato, ad oggi, spetta ad Amad Diallo, all’epoca noto come Traorè. Nel 2020, poi, il ragazzo ivoriano oggi allo United, cambiò il proprio cognome all’anagrafe, e di lì a poco seguì una intricata vicenda legata ad un ricongiungimento familiare, poi rivelatosi fittizio. Sia lui che il “falso fratello” Hamed, all’epoca al Sassuolo e oggi al Napoli, se la cavarono con una sanzione da 48mila euro. Rispetto a quest’ultimo, elemento che ama agire soprattutto tra le linee, Leonardo è un centrocampista con caratteristiche profondamente differenti. In grado di fare bene ambo le fasi e spendibile in modo egualmente efficace in una mediana a due o a tre, in quest’ultimo caso preferibilmente come mezzala, risulta essere, agli occhi degli osservatori, come un profilo interessante soprattutto per via della grande intelligenza tattica. Aspetti che aiutano nelle mansioni di recupero e gestione palla, su cui nel tempo ha lavorato molto, specialmente nei lanci di media-lunga gittata, visto che nel gioco corto e scolastico era parso da sempre molto affidabile.