C i sono città dove il calcio non è solo un pallone ma un senso di appartenenza quasi comunitario. Dove la squadra è «més que un club, més que un nom» mutuando il celebre motto del Barcellona, dove i blaugrana sono un simbolo identitario: al punto tale che quando a Johan Crujiff nasce un figlio lo chiama Jordi, come il santo protettore della Catalogna. E per dribblare il divieto del regime franchista che voleva solo nomi castigliani lo fa registrare in Olanda: quando torna a Barcellona si ritrova mezza città ad aspettarlo in aeroporto.