P apu Gomez, nell’intervista dei giorni scorsi a Corner Talk, aveva ricordato con malinconia i tempi in cui la sua Atalanta «segnava cinque-sei gol a tutti». Una vecchia abitudine che i nerazzurri sembravano avere smarrito: nell’ultimo anno e mezzo solo due volte si erano arrampicati almeno a cinque reti, nello scorso campionato, con il 6-2 di Udine e il 5-2 allo Spezia. Poi è arrivata la Salernitana e si sono rivisti sprazzi della miglior Atalanta, quella che non si ferma mai: in un solo colpo sono arrivati due record. In Serie A, nella storia, i nerazzurri non avevano mai segnato otto reti e solo una volta - ottantadue anni fa - si erano spinti a quota cinque già all’intervallo. In più, a livello assoluto, c’era stata la partita con il Sarajevo del 2 agosto 2018 in Bosnia, con un 5-0 divenuto 8-0 al 90’: quello era, e resta, il miglior risultato della storia dell’Atalanta. L’8-2 di ieri alla Salernitana si deve accontentare del sesto posto complessivo: oltre al Sarajevo, ci sono quattro 7-0, tre dei quali ottenuti però in B. Per quanto riguarda la massima serie, il risultato di ieri si prende la piazza d’onore: è battuto solo dal 7-0 del 2019/20 in casa del Torino. Si tratta della quinta vittoria della storia con sei gol di scarto: nel ciclo contemporaneo, oltre al Torino, c’era stato un 7-1 contro l’Udinese. E del miglior punteggio di sempre tra le mura amiche: mai, a Bergamo, l’Atalanta aveva centrato un risultato del genere, per le statistiche migliore anche di due 7-1 (stesso divario, ma un gol fatto in meno).