L’ avventura di Miranchuk a Bergamo si è ormai conclusa, con il russo che seppur non sia ancora ufficiale è destinato a trasferirsi al Torino in prestito con diritto di riscatto per una cifra intorno ai 12 milioni. Arrivato nell’estate 2020 per circa 15 milioni, le aspettative intorno all’ex Lokomotiv Mosca erano alte, ma non sono state rispettate. Miranchuk va così ad inserirsi in quel filotto di giocatori approdati a Bergamo con l’idea di rappresentare il futuro dell’Atalanta sulla destra del campo (i cosiddetti “vice-Ilicic”), figura che tra Orsolini prima, Rigoni poi ed infine Miranchuk i bergamaschi non sono mai riusciti a trovare.
Eppure, guardando ai numeri, l’Atalanta sembrava aver fatto un colpo che potesse davvero rappresentare un salto di qualità per la rosa. Miranchuk si presenta a Bergamo con un curriculum (in patria) di tutto rispetto, cercato da diverse squadre e faro della Lokomotiv e della nazionale russa: 8 stagioni in prima squadra alla Lokomotiv, in cui registra 228 presenze, 43 reti e 46 assist. Ad impressionare gli addetti ai lavori più che i numeri è però la classe cristallina del giocatore, il sinistro delicato con il quale quasi accarezza il pallone mettendolo spesso dove vuole lui.