Atalanta, Ruggeri oltre quota 100: ecco i dati delle presenze dei bergamaschi nella storia (e dove può arrivare Matteo)

scheda. L’approfondimento di Valerio Mazzola

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A talanta Bergamasca Calcio, questo il nome per esteso della squadra nerazzurra. Un nome proprio, Atalanta, che rimanda alla mitologia greca; un sostantivo, calcio, che identifica il tipo di sport e un aggettivo, bergamasca, per definire il territorio d’azione. Proprio da questo aggettivo, allontanandoci per un momento da discorsi di campionato e Champions, vogliamo oggi partire per un viaggio che ci aiuti a trovare il connubio fra territorio e squadra. Tante volte abbiamo guardato ammirati, e invidiosi, alla filosofia dell’Athletic Bilbao, squadra basca capace di vivere solo grazie alle risorse del territorio. A Bergamo, sugli spalti, da sempre il tifoso ha seguito con un occhio diverso i ragazzi bergamaschi con indosso la maglia nerazzurra. A volte osannati come novelli messia, altre criticati oltre misura ma sempre percepiti come ragazzi speciali, capaci di portare in campo lo spirito dei tifosi ammassati sulle tribune. Come abitudine di Corner compiamo questo viaggio, nelle classifiche delle presenze bergamasche, affidandoci ai numeri. Prima di procedere nel racconto, fatto di prosa e numeri, alcune precisazioni. Abbiamo preso in considerazione, a livello di presenze, solo i giocatori scesi in campo dal 1929/30, il primo che si può definire di Serie B. Sono stati esclusi anche i campionati 1943/44 e 1945/46 in quanto considerati tornei misti. La scelta ovviamente non è dovuta al fatto che non teniamo in alta considerazione i giocatori bergamaschi che hanno vestito la maglia atalantina in quei periodi, il motivo è semplicemente quello di poter confrontare categorie simili. A livello europeo abbiamo considerato la Coppa UEFA e l’Europa League come un’unica competizione inserendo le presenze in un solo contenitore. La nostra avventura parte ovviamente dal numero di presenze totale con la maglia atalantina.