M entre l’Atalanta continua a lavorare a ranghi incompleti a Zingonia, l’attenzione dei tifosi, non più “distratta” dalle gare dell’Europeo, è ora tutta rivolta al mercato. In un articolo pubblicato lo scorso lunedì QUI su Corner, abbiamo cercato di capire come si debbano evolvere le strategie di mercato dei nerazzurri, ora che sono considerati una “big” e non più una “piccola provinciale”. Abbiamo espresso le nostre considerazioni inquadrando da prima il mercato a livello generale, e poi entrando nello specifico della situazione atalantina. Per ovvie ragioni in questo periodo di evoluzione delle contrattazioni, sarebbe anti strategicoe per le società (compresa ovviamente l’Atalanta) “parlare” di mercato. Le società gli e gli addetti ai lavori rilasciano pochissime dichiarazioni, che nella maggior parte dei casi si limitano alle “smentite” di rito. Le trattative sono complicate e spesso imprevedibili. Un affare certo si può trasformare in una grossa delusione di mercato nel giro di poche ore, se non minuti. Proprio per queste ragioni le società “non parlano” fino a quando non hanno in tasca il contratto del giocatore “obbiettivo”. Nell’articolo dello scorso lunedì, abbiamo sottolineato come poteva sembrare affrettato l’acquisto di Musso, avendo individuato altre criticità nella rosa atalantina.