All’Atalanta arriva Maldini: giovane, fisico giusto, attacca ma sa cos’è il contrasto. Ecco il suo profilo tecnico

scheda. L’approfondimento di Massimiliano Bogni

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F uori Nicolò Zaniolo, in direzione Firenze, e dentro Daniel Maldini: la prima mossa del mercato invernale dell’Atalanta è compiuta nel reparto avanzato, andando a puntellare i profili a supporto degli attaccanti titolari (Lookman, Retegui, De Ketelaere e, se tornerà in condizioni atletiche idonee in tempi brevi, Scamacca). Al di là di ragioni economiche e di formule contrattuali, come mai l’Atalanta ha deciso di cambiare un volto dell’attacco? Lo ha fatto perché, per quanto mostrato negli ultimi mesi di Serie A, Daniel Maldini è un giocatore più funzionale alle caratteristiche richieste da Gasperini per coprire più ruoli nelle varie disposizioni tattiche previste dal mister di Grugliasco. Quali caratteristiche, quindi, rendono Maldini un giocatore ai nastri di partenza più “gasperiniano” di Zaniolo? Innanzitutto, una certa duttilità. Nelle 32 partite giocate col Monza – non consideriamo qui le esperienze in A con Milan, Spezia ed Empoli: il figlio di Paolo, in Brianza, è diventato “un altro giocatore” -, Maldini ha ricoperto 5 ruoli: trequartista centrale ed esterno sinistro alto nel 4-2-3-1, trequartista destro e sinistro nel 3-4-2-1 (come nel paio di spezzoni giocati con l’Italia di Spalletti contro Israele e Francia), attaccante centrale nel 3-4-2-1 di Bocchetti durante le partite di assenza di Milan Djuric. Non ha fatto ugualmente bene in tutti i ruoli, ma aver fatto già assaggiato e visto praticamente tutte le zolle del campo dalla trequarti in su non potrà che facilitare l’inserimento in un gruppo di compagni nuovi.